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Joe Petrosino |
Il termine prese piede nei primi del Novecento e derivava dall'abitudine degli estorsori di inviare lettere minatorie alle loro vittime, le quali erano contrassegnate dall'emblema del teschio e tibie incrociate o dall'impronta di una mano nera, accompagnate da minacce di morte, di sfregi e di danneggiamenti: questa tipologia di crimine si diffuse da New York a Chicago, San Francisco e New Orleans, compiuta da strozzini siciliani, calabresi e napoletani.
I principali capibanda che compirono questo tipo di estorsione furono i siciliani Giuseppe Morello e Ignazio Lupo, che strangolavano e bruciavano le vittime che rifiutavano di pagare, e i cumparielli napoletani Enrico Alfano e Pellegrino Morano.
Nel romanzo Vita di Melania G. Mazzucco ambientato nella New York di inizio Novecento vengono descritti vari episodi criminosi legati alla Mano Nera.
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