giovedì 28 maggio 2015

RITMO CICARDIANO

In cronobiologia e in cronopsicologia, un ritmo circadiano è un ritmo caratterizzato da un periodo di circa 24 ore. Il termine "circadiano", coniato da Franz Halberg, viene dal latino circa diem e significa appunto "intorno al giorno". Esempi di ritmo circadiano sono il ritmo veglia-sonno, il ritmo di secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche, il ritmo di variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio. Oltre ai ritmi circadiani sono stati identificati e studiati vari ritmi circasettimanali, circamensili, circannuali.
I ritmi circadiani dipendono da un sistema circadiano endogeno, una sorta di complesso "orologio interno" all'organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte mediante stimoli naturali come la luce solare e la temperatura ambientale, e anche stimoli di natura sociale (per esempio il pranzo in famiglia sempre alla stessa ora). In assenza di questi stimoli sincronizzatori (per esempio in esperimenti condotti dentro grotte o in appartamenti costruiti apposta) i ritmi continuano ad essere presenti, ma il loro periodo può assestarsi su valori diversi, per esempio il ciclo veglia-sonno tende ad allungarsi fino a 36 ore, mentre il ciclo di variazione della temperatura corporea diventa di circa 25 ore.
Il primo a intuire che i ritmi osservati potessero essere di origine endogena fu lo scienziato francese Jean-Jacques d'Ortous de Mauran che nel 1729 notò che i modelli di 24 ore nei movimenti delle piante continuavano anche quando queste venivano tenute in condizioni di buio costante.
Si pensa che i ritmi circadiani si siano originati nelle protocellule, con lo scopo di proteggere la replicazione del DNA dall'alta radiazione ultravioletta durante il giorno. Come risultato, la replicazione avveniva al buio. Il fungo Neurospora, che esiste ancora oggi, contiene questo meccanismo regolatore.
L'orologio circadiano più semplice conosciuto è quello del cianobatterio procariotico. Ricerche recenti hanno dimostrato che l'orologio circadiano del Synechococcus elongatus può essere ricostituito in vitro con appena tre proteine dell'oscillatore centrale. Questo orologio ha dimostrato di sostenere un ritmo di 22 ore per diversi giorni con addizione di ATP. Le precedenti spiegazioni di questo misuratore del tempo circadiano procariotico erano dipendenti dalla trascrizione del DNA / traduzione del meccanismo di feedback, e benché questo non sembra essere stato il caso, sembra essere vero per tutti gli organismi eucarotici. In verità, benché i sistemi circadiani degli eucarioti e procarioti abbiano la stessa architettura di base (un ingresso - un oscillatore centrale - un'uscita) non dividono la stessa omologia. Questo implica probabilmente origini indipendenti.
I ritmi circadiani sono importanti per determinare i modelli di sonno e veglia di tutti gli animali, inclusi gli esseri umani. Vi sono chiari modelli dell'attività cerebrale, di produzione di ormoni, di rigenerazione cellulare e altre attività biologiche collegate a questo ciclo giornaliero.
Il ritmo è collegato al ciclo luce-buio. Animali tenuti in totale oscurità per lunghi periodi funzionano con un ritmo che si "regola liberamente". Ogni "giorno" il loro ciclo di sonno avanza o regredisce a seconda che il loro periodo endogeno sia più lungo o più corto di 24 ore. Gli stimoli ambientali che ogni giorno resettano i ritmi sono chiamati Zeitgebers (tedesco, letteralmente significa: "donatori di tempo"). È interessante notare che mammiferi totalmente sotterranei (come il topo-talpa ciecoSpalax) sono capaci di mantenere il loro orologio interno in assenza di stimoli esterni.
In esseri umani che si sono volontariamente isolati in grotte e senza stimoli esterni si è notato che il ritmo circadiano sonno-veglia tende progressivamente ad allungarsi, sino ad arrivare a "giornate" di 36 ore. Fondamentale come regolatore dell'orologio interno appare quindi il ruolo della luce solare.
L'"orologio circadiano" nei mammiferi è collocato nel nucleo soprachiasmatico (SCN), un gruppo definito di cellule situato nell'ipotalamo. La distruzione dell'SCN causa la completa assenza di un regolare ritmo sonno/veglia. L'SCN riceve informazioni sull'illuminazione attraverso gli occhi. La retina degli occhi non contiene solo i "classici" fotorecettori, ma anche cellule gangliari retinali fotosensibili. Queste cellule, che contengono un pigmento chiamato melanopsina, seguono un tragitto chiamato tratto retinoipotalamico, che collega all'SCN. È interessante notare che se le cellule provenienti dall'SCN sono rimosse e coltivate in laboratorio mantengono il loro ritmo in assenza di stimoli esterni.
Sembra che l'SCN prenda le informazioni sulla durata del giorno dalla retina, le interpreti e le invii alla ghiandola pineale (una struttura delle dimensioni di un pisello situata nella parete posteriore del terzo ventricolo) la quale secerne melatonina in risposta allo stimolo. Il picco di secrezione della melatonina si raggiunge durante la notte.
Le piante sono organismi sensili, e perciò sono strettamente legate con l'ambiente circostante. L'abilità di sincronizzarsi con i cambiamenti giornalieri della temperatura e della luce sono di grande vantaggio per le piante. Per esempio, il ciclo circadiano esercita un contributo essenziale per la fotosintesi, conseguentemente permette di aumentare la crescita e la sopravvivenza delle piante stesse.

La luce e l'orologio biologico


L'abilità della luce di azzerare l'orologio biologico dipende dalla curva di risposta di fase (alla luce). Dipendentemente dalla fase del sonno, la luce può avanzare o ritardare il ritmo circadiano. L'illuminazione richiesta varia da specie a specie: nei roditori notturni, ad esempio, è sufficiente una diminuzione di luce molto inferiore rispetto all'uomo per l'azzeramento dell'orologio biologico.
Oltre all'intensità della luce, la lunghezza d'onda (o colore) della luce è un importante fattore per la determinazione del grado a cui l'orologio è azzerato. La melanopsina è eccitata più efficacemente dalla luce blu (420-440 nm).

L'ORA IDEALE PER ANDARE A DORMIRE

Te lo sei sempre chiesto, fin da quando da bambino la mamma o la nonna ti spedivano a letto. Ma qual è l’ora ideale per andare a dormire?


Studi effettuati a tal proposito, non considerano solo quando il nostro corpo è nel momento migliore per riposare, ma anche quando il nostro corpo è nelle condizioni migliori per svolgere le varie attività della giornata.
Non perderti questo articolo e scopri qual è l’ora ideale per andare a dormire!

Alle 10 del mattino siamo pronti a tutto!

Sembra infatti che le 10 del mattino sia l’ora ideale per svolgere i compiti più difficili e più impegnativi soprattutto a livello mentale! Quindi, il momento migliore per trovare una soluzione ai nostri problemi a lavoro, o per risolvere quell’esercizio di algebra impossibile, sono proprio le 10 del mattino.

Al pomeriggio, attività fisica!

Il pomeriggio è il momento ideale per l’attività fisica! Ma non troppo tardi! Ricorda infatti che l’attività fisica stimola il nostro organismo, aumentandone la temperatura corporea. Se fai attività fisica dopo le 7 di sera rischi di non riuscire ad addormentarti fino a tardi! 

E allora qual è l’ora ideale per andare a dormire?

Studi sul ritmo cicardiano hanno dimostrato che dormire dalle 22:00 alla 6:00 di mattina dia i migliori risultati in termini di produttività e vitalità. Un ruolo fondamentale è quello della luce. Infatti proprio l’esposizione alla luce è il fattore scatenante di molti dei nostri processi biologici. Esporre il nostro organismo a fonti di luce artificiale nelle ore in cui la natura ha invece deciso di “spegnere la luce”, attiva nel nostro copro processi biologici nei tempi sbagliati.
Credi che svegliarsi alle 6 del mattino non ti aiuti ad affrontare la giornata pieno di energie? Prova e vedrai! Vai a dormire ad un orario compreso tra le 21 e le 23, il tuo corpo sarà ben riposato dopo circa 7/8 ore. E non credere che sia lo stesso andare a dormire all’una di notte per svegliarsi alle 9! Il nostro corpo è stato impostato per seguire i cicli della natura.
Quindi, quando il sole va giù, non devono passare troppe ore prima di andare a dormire. E la mattina, al sorgere del sole, anche il nostro corpo si sentirà pronto ad affrontare al meglio la giornata!

Cambia le tue abitudini sbagliate!

Se la mattina ti svegli con fatica, e ti senti spesso stanco durante la giornata, probabilmente è perché non dormi nelle ore giuste.

Cose da non fare prima di andare a dormire

Non si finisce mai di dire quanto importante sia concedersi ogni notte un buon sonno ristoratore ma purtroppo, non sempre si riesce a dormire bene e ci sono molte persone che, a causa di stili di vita sbagliati, cattiva alimentazione o altro soffrono di insonnia. A volte però basta avere piccoli accorgimenti per riposare meglio e di più.  In occasione della Giornata mondiale del sonno vi presentiamo 8 cose da non fare prima di andare a dormire.
1. Fare attività fisica
Non preoccupatevi, non dovete abbandonare le vostre scarpe da corsa o il vostro materassino per fare esercizi in palestra. E' infatti molto importante fare esercizio fisico per dormire bene ma è importante che questo non venga fatto meno di 3 ore prima del momento di andare a letto, dato che lo sport può alzare la temperatura corporea rendendo poi più difficile addormentarsi.
2. Guardare la TV o navigare su internet
Diversi studi hanno dimostrato che guardare uno schermo nel pre-sonno, quel lasso di tempo che intercorre prima del sonno vero e proprio, può ostacolare la capacità del corpo di addormentarsi. Molto probabilmente a fare questo effetto sono le luci degli schermi che ostacolerebbero la produzione della melatonina, l'ormone che favorisce il sonno. Bisognerebbe quindi spegnere pc e tv almeno un'ora prima di coricarsi.
3. Fare una doccia calda o un bagno
Docce calde e bagni sono molto rilassanti e possono effettivamente aiutare ad addormentarsi, l'importante è non farli poco prima di andare a dormire. Essere surriscaldati o peggio ancora sudati, infatti, può rendere più difficile e agitato il sonno. Meglio lasciare al corpo il tempo necessario a rinfrescarsi prima di andare a dormire.
4. Bere troppo liquidi
La caffeina, naturalmente, e anche l'alcol possono rendere molto difficile e tormentato il riposo notturno. Ma anche bere altri tipi di liquidi nelle ultime due ore prima di andare a dormire può portare a svegliarsi la notte per andare in bagno, disturbando quindi il vostro sonno nelle ore più importanti.
5. Lavoro
Evitate di lavorare o studiare fino a poco prima di andare a dormire, non c'è niente di così urgente che non può aspettare fino al mattino. A limite potete svegliarvi prima. Il lavoro infattistimola il cervello e può causare un certo di grado di stress, l'esatto contrario di quello che serve prima di addormentarsi.
6. Leggere storie avvicenti
Leggere un libro è una buona abitudine ma prima di dormire non bisogna lasciarsi prendere dalla foga di finirlo e ritrovarsi improvvisamente alle 4 del mattino senza sapere come. A questo punto meglio leggere un saggio o romanzo pesante in modo tale da conciliare il sonno.
7. Coccolare i vostri animali domestici
Anche se è bello coccolare il proprio animale domestico nel letto, il vostro amico a 4 zampe occupa un certo spazio, si muove e può disturbare il vostro sonno. Meglio allora farlo riposare nella sua cuccia e tenere il vostro letto pulito e tutto per voi.
8. Fare discorsi seri
Un luogo comune dice: "non andare a letto arrabbiato", ma non si tratta solo di un luogo comune, è infatti dimostrato che dormire subito dopo una rissa o un'esperienza traumatica fa sì che le brutte emozioni si mantengano fino al momento di svegliarsi. Il corpo umano, infatti, quando avverte situazioni di pericolo come meccanismo di difesa ostacola il sonno ed è per questo che è difficile addormentarsi dopo essersi arrabbiati. Scegliete di affrontare problemi e conflitti con largo anticipo prima di andare a dormire.

Sonno: 7 motivi per dormire di piu’

Dormire di più e concedersi un sonno notturno della durata e della qualità più adeguata è necessario affinché il nostro organismo possa funzionare nella maniera più corretta, permettendoci di sentirci sempre in ottima forma ed in buona salute, con un elevata capacità di concentrazione ed un costante livello di buonumore. Ecco 7 segnali che, quando sono presenti, indicano che probabilmente avremmo bisogno di dormire di più, ricordando anche che 8 ore di sonno per notte rafforzano l'unione della coppia.
1) Tristezza immotivata
Ci si sveglia con la sensazioni di aver riposato abbastanza bene per tutta la notte, ma poi, durante la giornata, si avverte uno strano malumore, composto da un misto di tristezza e di voglia di piangere per un nonnulla, ad esempio a causa di un film banale o di un piccolo screzio con un'amica. Se avessimo realmente riposato come si deve, non reagiremmo così.
2) Difficoltà di concentrazione
Se durante la giornata di lavoro o di studio ci sentiamo particolarmente distratti e avvertiamo una difficoltà di concentrazione maggiore del normale, ciò potrebbe essere dovuto alla mancanza di riposo adeguato. Probabilmente non abbiamo dormito per un numero di ore sufficiente o il nostro riposo non è risultato di qualità. E' il momento di provare a porre rimedio per verificare se la concentrazione migliora.
3) Raffreddore costante
Tutta la nostra famiglia è riuscita ad evitare l'influenza nel corso dell'inverno, mentre noi ci troviamo alle prese con il raffreddore fin dal mese di novembre, in una situazione di tormento continuo che ci costringe a girare con il fazzoletto sempre a portata di mano. Ciò potrebbe significare che il nostro sistema immunitario si è indebolito a causa dello scarso riposo. Meglio concedersi un buon sonno e provare a dormire di più per ritornare in forma.
4) Scarso o eccessivo appetito
Ognuno di noi è differente e la mancanza di riposo potrebbe agire in maniera diversa sull'appetito a seconda dei casi. A causa dello scarso riposo, ci si potrebbe trovare ad essere inappetenti o troppo affamati. La scarsità di sonno può minare l'equilibrio del nostro bioritmo e degli ormoni regolatori della fame. Se ci rendiamo conto che qualcosa non funziona per il meglio, proviamo a dormire di più.
5) Pelle secca
Il sonno è il momento durante il quale il nostro corpo si autoripara, occupandosi anche dell'integrità dell'involucro che lo avvolge e lo protegge: la pelle. Proprio durante il sonno vengono create delle nuove cellule necessarie per riparare la pelle, ma se il riposo non è abbastanza prolungato, il processo non si completa e la pelle ne può risentire, apparendo secca.
6) Scarsa reattività
Di prima mattina, dopo una nottata riposante, ci si dovrebbe sentire decisamente scattanti, ma se il riposo è risultato scarso, ciò può compromettere le nostre capacità motorie e le nostra abilità di reazione rispetto a ciò che ci circonda. Ecco perché potremmo ritrovarci ad inciampare o a rovesciare il caffè appena svegli. Abbiamo semplicemente bisogno di dormire meglio e di più.
7) Poca memoria
A metà giornata risulta difficile ricordare cosa abbiamo mangiato per colazione? Ecco un ulteriore segnale della necessità di dormire di più. Il sonno agisce sul cervello permettendo l'archiviazione di ricordi e di informazioni, includendo le azioni banali compiute nel corso della giornata. E' stato dimostrato come il riposo insufficiente possa influire negativamente sui risultati scolastici degli studenti. Per riportare la memoria a livelli migliori, un buon sonno non può che essere salutare.
P.S.: 
Sonno e alimentazione sana, ma anche sole e flora batterica in forma.
Ricaricare il sistema immunitario si può con queste poche semplici regole. Parola di uno studio pubblicato su New Scientist, in cui i medici raccomandano almeno 8 ore e 20 minuti di sonno ogni notte in posti tranquilli e silenziosi. In più, niente stress imparando a domarlo e sole, con le dovute precauzioni, appena il tempo ce lo permetterà.
Numerosi studi hanno già dimostrato come la mancanza di riposo sia associata a malattie cardiacheipertensionediabete e alto tasso di colesterolo. O ancora, è stato sottolineato che dormire poco ci rende meno belli.

COMBATTERE LO STRESS

Ecco una lista di alimenti che vi aiuteranno a ridurre lo stress

Ci sono degli alimenti che hanno particolari proprietà benefiche e vi possono dare una mano a ridurre o combattere lo stress accumulato. Non si tratta di quei cibi che hanno solo funzioni di anestetici emozionali, come potrebbero essere il gelato o i dolci. Scopriamoli insieme.
ASPARAGI
Questo alimento possiede è ricco di acido folico, essenziale per mantenere la calma e di conseguenza contrastare stress e tensioni. Si possono preparare al vapore o aggiungere crudi alle insalate.
AVOCADO
Non solo questo frutto è in grado di ridurre lo stress ma anche di apportare all’organismo moltissimi elementi nutrienti:  luteina, vitamina E, betacarotene e folati. Inoltre è capace di bloccare l’assorbimento intestinale di alcuni grassi che possono causare problemi di ossidazione.
MIRTILLI
I mirtilli hanno alcuni dei più alti livelli di un antiossidante chiamato antocianine e hanno effetti positivi per la salute, tra cui una concentrazione più elevata. In generale tutti i frutti di bosco, tra cui fragole, lamponi, more, sono ricchi di vitamina C, che molti studi hanno dimostrato essere utili per combattere lo stress.
CIOCCOLATO
Numerosi studi hanno dimostrato che questo alimento, assunto con moderazione, è in grado di generare delle sostanze che aumentano il livello di felicità in chi lo consuma. Ricco di antiossidanti aiuta anche l’organismo a mantenersi giovane. Mangiato amaro o fondente naturalmente diminuisci l’apporto di zuccheri.
CAMOMILLA
Non poteva non rientrare in questa lista grazie alle sue proprietà calmanti e distensive. L’infuso di camomilla concilia il sonno e il riposo e aiuta a cominciare con serenità il giorno successivo.
AVENA
Grazie a una grande quantità di serotonina, l’avena è una sostanza che aiuta a contrastare lo stress direttamente. La si può assumere per la prima colazione, optando per l’avena naturale senza l’aggiunta di zuccheri.
E’ importante ricordare che una dieta varia ed equilibrata, l’attività fisica e uno stile di vita sano sono i migliori alleati per combattere lo stress.

I SEGNALI DEL NOSTRO CORPO

Alcuni segnali possono essere una spia che ci manda il nostro organismo.

Spesso e volentieri dei cambiamenti che si verificano nel nostro corpo rappresentano dei segnali importanti che il nostro organismo ci manda, come un campanello d’allarme, proprio per avvisarci che c’è qualcosa che non va come dovrebbe.
Ce ne sono alcuni che sono più chiari di altri e che cercheremo di vedere insieme.
UNGHIE
Le unghie sono una delle spie più importanti sulla salute del nostro corpo, anche se spesso sottovalutate. Se notate le unghie pallide è possibile che vi sia un problema di anemia e carenza di globuli rossi nel sangue. In questo caso è bene consultare il medico e migliorare la propria dieta assumendo alimenti ricchi di ferro. Unghie molto fragili e sfibrate invece possono indicare un problema di tiroide, mentre se dovessero essere ingrossate e giallognole può indicare la presenza di funghi, i quali possono estendersi su tutta la superficie.
URINA
L’urina di un soggetto sano deve avere un colore giallo chiaro e un odore non molto forte. Ci sono ovviamente delle lievi variazioni temporanee che rispecchiano quello che mangiamo. Ma se il colore e l’odore dell’urina dovessero subire delle variazioni, è meglio porsi qualche domande. L’urina scura potrebbe per esempio denotare uno scorretto funzionamento dei reni. Urinare con troppa frequenza può essere sintomo di muscoli debilitati, diabete o infezioni urinarie. Consultare subito un medico.
PESO
La perdita o l’aumento repentini di peso (a prescindere da diete e alimentazioni particolari) sono delle spie importanti da non sottovalutare perché potrebbero avvisarci di alcune disfunzioni della ghiandola tiroidea, così come ritenzione idrica, problemi cardiaci o renali.
PELLE
Macchie e alterazioni della pelle, comparsa di strani nei, aumento di acne: sono tutti sfoghi con cui la nostra pelle ci segnala che l’organismo ha qualche difficoltà. Qualora vedeste qualcuno di questi fenomeni, o anche un cambio nel colore naturale della pelle, consultate immediatamente un dermatologo.
Se si dovesse verificare anche uno solo dei sintomi elencati non esitate a consultare un medico.

SCIROPPO D'ACERO

Lo sciroppo d'acero è un liquido zuccherino ottenuto bollendo la linfa dell'acero da zucchero e dell'acero nero. È il terzo dolcificante naturale meno calorico (circa 250 calorie per cento grammi) superato dalla melassa e dalla stevia; ha un alto contenuto di sali minerali. Oltre ad essere utilizzato nei paesi freddi, per le elevate calorie e proprietà nutrizionali, lo sciroppo d'acero è noto per le sue proprietà depurative oltre che energizzanti.
Già gli indiani irochesi del Canada conoscevano la lavorazione della linfa d'acero. In origine veniva trattata in modo da ottenerne cristalli che fungevano da surrogato dello zucchero di canna. Solo in seguito si scoprì la possibilità di ricavarne sciroppo.

Produzione

Foresta d'acero

Lo sciroppo d'acero viene oggi prodotto dalle province orientali del Canada ed in alcune zone
Linfa d'acero
degli
 USA. La linfa viene raccolta all'inizio della primavera (in genere in marzo o aprile) quando l'acero è in stato quiescente, in aree di coltivazione note come sugarbush o sugarwoods. La linfa ha sostanza solida di circa il 3-5%, in gran parte costituita da saccarosio. È inoltre composta da acido malico, potassio, calcio, ferro, vitamine e componenti fenoliche. Lo sciroppo deriva dal processo di concentrazione della linfa, che si effettua in costruzioni ad hoc chiamate sugarshacks o cabanes à sucre; può essere classificato in base al grado di translucenza (per esempio dal più al meno translucente: fancy, grade A, grade B).

Raccolta della linfa d'acero
Le varietà più scure presentano una maggiore sentore minerale e un gusto di sciroppo d'acero più marcato, per questo vengono preferiti le varietà più chiare per essere servite con pancakes e simili. Per ottenere un litro di sciroppo ci vogliono 40 litri di linfa d'acero. Il Canada è responsabile di oltre l'80% della produzione mondiale; la provincia del Québec è il principale produttore mondiale, con il 75% dello sciroppo d'acero prodotto ogni anno. Negli Stati Uniti d'America è molto usato come condimento per i pancake.
Pancakes con Sciroppo d'Acero
Nel New England, nel Québec ed in parti dell'Ontario, il processo di fabbricazione dello sciroppo è divenuto parte della cultura popolare: residenti delle regioni metropolitane visitano almeno una volta l'anno gli sugarshacks, dove piatti a base di sciroppo d'acero sono serviti in un'atmosfera rustica e casareccia. La maple taffee (letteralmente: caramella d'acero) o tire sur la neige è preparata versando una specie di caramello caldissimo, ottenuto concentrando ulteriormente lo sciroppo, nella neve fredda; la caramella così realizzata viene quindi mangiata su bastoncini a mò di lecca-lecca. Non a caso, lo stesso albero è considerato un simbolo del Canada, in quanto sulla bandiera del Paese è riportato il disegno di una sua foglia, di colore rosso.
Foglia d'acero


PER ELIMINARE L'ASMA

La bevanda che elimina l’asma

Una bevanda naturale ed efficace per eliminare l'asma

L’asma è un disturbo dell’apparato respiratorio che causa difficoltà nel respiro, tosse e senso di costrizione al torace. Durante un attacco d’asma si verifica uno spasmo, ovvero una contrattura, delle pareti bronchiali, con conseguente ostacolo al libero flusso d’aria dagli alveoli polmonari. In Europa ci sono oltre 30 milioni di asmatici e in Italia si stima che ogni anno circa nove milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria.
Per combattere l’asma ci sono anche rimedi naturali, come quello che vi proponiamo oggi.
Tutti dovrebbero iniziare la giornata con un bicchiere di acqua e limone per i suoi effetti benefici: ma forse non tutti sanno che è anche molto utile per le persone che soffrono di asma. Grazie alla vitamina C, che è un antiossidante, il succo di limone è in grado di ripulire le vie respiratorie e rafforzare il sistema immunitario.
Le persone che soffrono di asma dovrebbero avere un sistema immunitario sano per essere più resistenti agli attacchi d’asma. Lo stress è anche un fattore in grado di stimolare attacco asmatico perché quando siamo stressati il ​​nostro sistema immunitario rischia d’indebolirsi. Iniziare la giornata con acqua e limone vi permetterà di rafforzare il sistema immunitario e combattere la diffusione dei batteri e le infezioni. Il tocco che vi aiuterà a a combattere l’asma è lo zenzero! Lo zenzero infatti ha proprietà anti-infiammatorie ed è utile quando le vie aeree sono ostruite, oltre a prevenire l’ostruzione.
Ricetta che combatte l’asma
Ingredienti:
  • 1 tazza di acqua
  • 2 Limoni
  • 1 fettina di Zenzero
Affettare i limoni, metterli in acqua e portare all’ebollizione. Aggiungere la fettina di zenzero e lasciar raffreddare. Per una sferzata di energia e un gusto migliore è possibile aggiungere un po’ di sciroppo d’acero.
Bevi questo succo ogni mattina per qualche settimana.

VEDI, SIMBA.......


TI DICONO DI ESSERE ONESTO........


ALEXANDRA K. TRENFOR (cliccare sull'immagine)


GIORDANO BRUNO


giovedì 7 maggio 2015

LA SIGARETTA

"la sigaretta è quella cosa che da una parte c'è il fumo e dall'altra un cretino" Oscar Wilde




ATTENZIONE ALLO SCIACQUONE DEL WC: DISPERDE I BATTERI NELL'ARIA

Un fenomeno molto particolare, che è stato descritto da più ricerche scientifiche, tra le quali quella condotta dal dottor Charles Gerba, noto microbiologo americano. Potrebbe sembrare strano, ma è stato verificato che, proprio attraverso il lavaggio del wc, azione che tutti noi compiamo quotidianamente, i microbi presenti possono essere trascinati in aria fino a 6 metri, su tutte le superfici del bagno, anche nei punti in cui non ce li aspettiamo. Quella del lavaggio del wc sembrerebbe un’operazione igienica importante, eppure non è sempre detto che i suoi risvolti siano benefici.Attenzione allo sciacquone del wc: disperde i batteri nell’aria. Un fenomeno molto particolare, che è stato descritto da più ricerche scientifiche, tra le quali quella condotta dal dottor Charles Gerba, noto microbiologo americano. Potrebbe sembrare strano, ma è stato verificato che, proprio attraverso il lavaggio del wc, azione che tutti noi compiamo quotidianamente, i microbi presenti possono essere trascinati in aria fino a 6 metri, su tutte le superfici del bagno, anche nei punti in cui non ce li aspettiamo. Quella del lavaggio del wc sembrerebbe un’operazione igienica importante, eppure non è sempre detto che i suoi risvolti siano benefici.
Il dottor Gerba e la sua squadra di studiosi hanno depositato alcuni batteri o virus nell’acqua del wc e hanno valutato la loro permanenza dentro e intorno al gabinetto dopo il lavaggio. Lo studio ha indicato che dopo un primo lavaggio la maggior parte dei microrganismi aggiunti è stata rimossa, ma si è potuto vedere come nella tazza del wc, anche dopo più lavaggi, erano rimasti comunque molti microbi. Essi restavano sulla superficie di porcellana e venivano rilasciati in aria durante i lavaggi.
Lo sciacquone del wc agiva come un vero e proprio “spargitore di microrganismi nocivi”. Lo studio ha messo in evidenza che ad ogni lavaggio sarebbero espulsi dal wc da 1.000 a 10.000 batteri, che rimangono sospesi in aria e che possono essere trovati su tutte le superfici del bagno fino a 4 ore dopo.
Inoltre è stato messo in evidenza che i normali disinfettanti e la pulizia corretta non riescono ad eliminare del tutto il pericolo rappresentato da virus e batteri.