martedì 24 febbraio 2015

PERCHE' NEW YORK E' CHIAMATA "LA GRANDE MELA"

New York -> La Grande Mela
Il fascino di New York, estesa metropoli americana, è legata anche ad alcune particolarità, quale per esempio il soprannome che le si attribuisce spesso: New York come Big Apple, grande Mela. Altri preferiscono chiamarla la città che non dorme mai, oppure Liberty City, Gotham City, la capitale del mondo, ecc. Noi ci soffermeremo a capire qual è l’origine dell’espressione “La grande mela” utilizzata dai più per indicare le strade di New York.


La motivazione che oggi si dà dell’espressione “Grande Mela” è che questa sia la forma dei cinque grandi distretti che compongono New York, con il “torsolo” centrale rappresentato da Manhattan. Pur essendo la più diffusa e accreditata, tale ipotesi piuttosto moderna presta il fianco ad altre più antiche e leggendarie, e in quanto tali più curiose e affascinanti. Alcune fonti ci riportano al 1909, quando lo scrittore Edward S. Martin nel libro “The Wayfaver in New York” paragona il territorio di New York ad un albero di melo con le radici piantate nella valle del Mississippi ed il frutto a New York. Lo scrittore e giornalista cui va il merito di aver riportato il termine “Big Apple” su un giornale è stato John Fitzgerald. Nell’articolo da lui scritto sul “Morning Telegraph” di New York si legge infatti: “Around the Big Apple”, riferito al “fruttuoso” circuito in cui corrono i cavalli e il relativo guadagno realizzato da chi scommette sulle corse dell’ippodromo di New York. Il termine “grande mela” era utilizzato dagli stallieri dell’ippodromo con il significato di “grande ricompensa” quando ci si metteva in viaggio per partecipare alle corse con un purosangue particolarmente talentuoso. Un’altra ipotesi dell’origine del termine “la grande mela” è più spiccatamente artistica, e fa riferimento ad alcuni musicisti jazz.
Tra la fine degli anni ’20 e gli inizi degli anni ’30 molti di loro si trasferirono a New York per fare musica e chiamarono New York la grande mela per indicare il successo legato a questa città. Tanto è vero che, quando dovevano esibirsi lontano dalla metropoli erano soliti affermare che si suonava “sui rami”, a differenza di New York che era invece la Grande Mela. Nel 1971 una grande campagna pubblicitaria, con l’intento di riportare in auge la città di New York messa in ombra dalla fame di essere una metropoli violenta, pericolosa e piena di criminali, rispolvera l’espressione “Grande Mela” con l’immagine associata di alcune mele rosse e invitanti. Per tutti, da allora, New York è “Big Apple” (senza alcun riferimento alla società fondata da Steve Jobs).
Ma forse non tutti sanno che New York possiede altri nomignoli, utilizzati spesso dagli stessi abitanti della metropoli. “Big Onion” (la Grande cipolla) è il nome che i newyorkesi meno abbienti danno a New York per indicare che può essere sbucciata in vari strati proprio come si fa con una cipolla, per poi ritrovarsi senza nulla in mano. Altri forse ricordano il soprannome “Grande Patacca” per ricordare la storica transazione in base alla quale l’isolotto di Manhattan fu ceduto al governatore olandese dalla tribù dei Delaware alla modica cifra di 60 fiorini (sarebbero 25 dollari di oggi!). Ma qui si va ancora più indietro nel tempo, al 1626.

lunedì 23 febbraio 2015

COS'E' L'ASTROLOGIA

Personificazione dell'Astrologia
Olio su tela del Guercino
L'astrologia, il cui nome deriva dal greco antico ἀστρολογία (astrologhía = ἀστῆρ/ἀστέροςastêr/asteros, stella + λόγος,logos, discorso), è un complesso di credenze e tradizioni che ritiene che le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscano sugli eventi umani collettivi e individuali. Chi pratica l'astrologia è chiamato astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo.
Dall'antichità fino al XVII secolo, mentre era accreditato il sistema geocentrico, col termine astrologia si indicavano gli studi rientranti nell'ambito dell'astronomia. Dopo la dimostrazione dell' eliocentricità del nostro Sistema Solare, durante la rivoluzione copernicana, le due discipline hanno iniziato a distinguersi e l'astrologia è oggi considerata una pratica dell'occulto e una pseudoscienza. Secondo l'antica visione geocentrica, lo schema zodiacale in cui sono inserite le posizioni dei pianeti (ad esempio un oroscopo personalizzato) ha i punti cardinali invertiti. I pianeti e gli aspetti hanno significati molteplici e il loro ruolo ai fini di un oroscopo è suscettibile dell'interpretazione soggettiva dell'astrologo.
Tutte le più importanti civiltà antiche hanno dedicato grande attenzione all'osservazione dei fenomeni celesti e sviluppato una propria astrologia. Possiamo ricordare l'astrologia babilonese (di cui è erede l'astrologia occidentale), l'astrologia vedica o indiana (ancora oggi diffusa in India ma anch'essa erede dell'astrologia babilonese), l'astrologia cinese (sostanzialmente diversa da quella occidentale) e l'astrologia del popolo Maya nell'America Centrale.
Anche presso popoli primitivi è esistita una forma di astrologia, certamente meno avanzata rispetto a quella maturata presso le grandi civiltà a causa delle ridotte capacità matematiche, essenziali a definire il movimento degli astri. L'assenza di fonti scritte non permette una conoscenza dettagliata delle tecniche astrologiche praticate dai "popoli della natura", tuttavia si può dedurre che i principali punti di riferimento astrale fossero il Sole, la Luna, Venere e la stella Sirio, oltre ad alcune costellazioni (i due Carri, Orione, le Pleiadi).
L'astrologia, in quanto supposto strumento di previsione del futuro, ha avuto presso tutti i popoli del mondo forti legami con altre pratiche divinatorie, in particolare con la chiromanzia, la metoposcopia e la geomanzia. Al tempo stesso è stata, ed è tuttora, un essenziale punto di riferimento nelle pratiche magiche.

IL GUERCINO

Guercino e bottega: Autoritratto, 1635
Giovanni Francesco Barbieri detto il GUERCINO Pittore (Cento 1591 - Bologna1666). Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi della fase matura del barocco, la sua abilità tecnica e l'originalità del tocco ebbero notevole influsso sull'evoluzione delle decorazioni nel 17° secolo. La produzione del G. del tutto scevra dalle pesantezze e opacità che intralciano alcuni artisti coevi, è caratterizzata da forti contrasti di luce e da ombreggiature ariose che, pur non divenendo mezzo per ottenere valori costruttivi come nel Caravaggio, creano una freschezza e una trasparenza caratteristiche. 
La vestizione di san Guglielmo, 1620



Tra le sue opere più significative si ricordano il S. Guglielmo d'Aquitania (1620, pinac. di Bologna) e il Cristo che appare alla Maddalena (1630, pinac. di Cento).

Studiò con B. Bertozzi e poi con B. Gennari il Vecchio; più tardi, attraverso G. B. Cremonini, entrò in contatto con l'ambiente artistico dei Carracci, e fu specialmente attratto dal pittoricismo di Ludovico. A Ferrara nel 1616 attraverso lo Scarsellino ebbe un primo contatto con i modi pittorici veneziani, che ebbe poi occasione di sviluppare durante il suo soggiorno a Venezia (1618), con lo studio dei grandi maestri veneziani del 16º sec. Opere. Le opere del primo periodo (1615-20), ma specialmente quelle posteriori al soggiorno veneziano (Susanna: museo del Prado; il summenzionato S. Guglielmo d'Aquitania) hanno un colorito caldo e intenso, effetti di luce e ombra, e rappresentano indubbiamente la miglior parte della sua opera. Chiamato a Roma da Gregorio XV (1621), vi dipinse, tra l'altro, la Maria Maddalena della Pinac. Vaticana, la 
La sepoltura di santa Petronilla, 1623

 Sepoltura di s. Petronilla della Gall. Capitolina, la mirabile decorazione, con l'Aurora, nel Casino Ludovisi. Questa, con la libertà della composizione e l'efficacia cromatica e luministica, in netto contrasto con la serrata quadratura del Tassi, si pone come un fatto totalmente nuovo nell'ambiente romano e più precisamente in netta contrapposizione con la classica realizzazione dello stesso soggetto di Guido Reni al Palazzo Rospigliosi. Tornò a Cento nel 1623 e vi rimase, lavorando intensamente fino al 1642, quando si stabilì a Bologna. Del1626 è la decorazione della cupola del duomo di Piacenza; del 1630 il già citato Cristo che appare alla Maddalena, opera celebratissima, ma che già tradisce la prossima crisi dell'artista. Caravaggio sul primo stile del Guercino. La trasformazione subita dalla pittura del G. è la prova più patente della crisi della cultura artistica che avvenne verso il 1630 e che portò al trionfo del cosiddetto "classicismo barocco".
Personificazione dell'Astrologia
Olio su tela 
L'influenza di G. Reni si fa sempre più netta e, con essa, l'arte del G. si volge a modi accademici, sia nella composizione, sia nel colorito, sia nella fattura, sia infine nei temi e nei motivi. Inesistente o almeno assai debole fu l'influenza del

domenica 22 febbraio 2015

OROSCOPO

Che cos'è l'oroscopo?

L'oroscopo individua la posizione degli astri principali del nostro sistema solare al momento della nascita di ciascuno. Il disegno su carta delle effemeridi costituisce la tavola zodiacale.



Che cosa sono le effemeridi?
Effemeridi

Le effemeridi registrano i movimenti quotidiani degli astri del sistema solare. Esse sono delle tavole che riportano in gradi sessagesimali gli spostamenti dei corpi celesti all'interno dello Zodiaco.

Che cos'è lo Zodiaco?

Lo Zodiaco è una fascia di 17° che circonda la Terra. Essa è attraversata da dodici costellazioni o segni. La linea mediana di questa fascia costituisce l'eclittica, cioè la linea che il Sole, nel suo moto apparente intorno alla Terra, percorre in 365 giorni circa. Tale movimento apparente porta il Sole a spostarsi nelle varie costellazioni, il campo di ognuna delle quali occupa 30°.
Zodiaco-Oroscopo
Ogni segno zodiacale quindi, in uno dei dodici mesi dell'anno riceve la visita del Sole. La cintura zodiacale è stata elaborata in tempi antichissimi, a partire dai sacerdoti babilonesi. I segni come li conosciamo noi sono stati elaborati nel corso di migliaia di anni. Occorre dire infatti che il segno della Bilancia è divenuto autonomo solo dalla metà del I sec.a.C. Precedentemente esso non era che le chele dello Scorpione.
Anche i pianeti sono andati via via aumentando, grazie alle scoperte astronomiche.



Segni e simboli zodiacali
^ =ARIETE  21 marzo-20 aprile
_ =TORO     21 aprile-20 maggio
` =GEMELLI  21 maggio-21 giugno
a=CANCRO  22 giugno-22 luglio
b =LEONE  23 luglio-23 agosto
c =VERGINE  24 agosto-22 settembre
d =BILANCIA  23 settembre-22 ottobre
e =SCORPIONE  23 ottobre-22 novembre
f =SAGITTARIO  23 novembre-21 dicembre
g =CAPRICORNO  22 dicembre-20 gennaio
h =ACQUARIO  21 gennaio-19 febbraio
i  =PESCI  20 febbraio-20 marzo
I pianeti
In astrologia si parla comune,ente di movimenti dei pianeti, ma tale accezione è generalizzata, poiché oltre ai pianeti veri e propri si comprendono anche il Sole e la Luna, rispettivamente una stella ed un satellite.  

Sole -stella del nostro sistema solare
Luna - satellite della Terra

Urano - scoperto nel 1871
Nettuno - scoperto nel 1846                   
Plutone - scoperto nel nostro secolo
pianeti lenti, generazionali

Marte
Mercurio
Giove                  
Venere
Saturno
pianeti  normali, individuali       

Astrologia cattolica
L'astrologia cattolica od universale studia la corrispondenza tra le nazioni e i segni zodiacali. Le nazioni infatti possono avere una loro personalità. Non essendo possibile determinare il momento della nascita di una terra, gli astrologi seguono diverse tradizioni per attribuire i segni e possono esserci anche delle variazioni.
Generalmente le attribuzioni si basano su particolari caratteristiche. Allo stesso modo anche le città possono avere un loro segno zodiacale.

Ariete- Germania, Giappone


Toro- Canada, Irlanda

Gemelli- Belgio, Stati Uniti

Cancro- Cina, Africa equatoriale

Leone- Italia, Francia

Vergine- Svizzera, Grecia, Turchia

Bilancia- Austria, Indocina

Scorpione- Algeria, Africa del Nord

Sagittario- Spagna, Ungheria, Marocco

Capricorno- Inghilterra, India, Bulgaria, Bolivia, Tibet

Acquario- Russia, Svezia

Pesci- Danimarca, Egitto, Portogallo

SEGNO ZODIACALE DEI PESCI

CARATTERISTICHE DEL SEGNO PESCI

Giove e Nettuno sono i pianeti dominanti, l’elemento è l’acqua, la qualità è mutevole.
Il Sole transita nei Pesci approssimativamente dal 20 Febbraio al 19 Marzo .
Colore da portare: verde mare o tuchese.
Pietra portafuna: L’ Acquamarina
Metallo: lo stagno.
Giorno favorevole: il Giovedì.
Persone famose: Albert Einstein, Claudio Bisio, Luciano Ligabue…



Caratteristiche analiticheIl simbolo del segno è formato da due pesci ognuno dei quali nuota in direzione opposta. Ciò significa che ai Pesci manca la capacità di stabilire e fissare una direzione. Sono emotivi e sensibili e possono essere influenzati sia in modo positivo che non. Poiché sono molto comprensivi e credono nella bontà del prossimo, spesso riescono ad essere pratici e realisti.
Dato che tendono ad autodistruggersi, sono vulnerabili e mancano di meccanismi di autodifesa. Sono inoltre riservati, non è possibile conoscerli intimamente e di rado conoscono se stessi. Il carattere dei nati sotto il segno dei Pesci è abbastanza contraddittorio e spesso addirittura incomprensibile per chi non abbia la stessa mentalità.
L’individuo è mutevole, dotato di notevole plasticità psichica. Questo segno presenta individui molto sensibili allo slancio ed al sacrificio, che hanno in sé un grande desiderio di aiutare gli altri ed anche individui che cedono ad un’eccessiva dose di fatalismo e di pigrizia, all’amore per la vita facile.
I Pesci amano i viaggi ed i cambiamenti, ma quando si muovono, cercano sempre di sprecare meno energia possibile. Talvolta sono anche abilissimi a volgere le cose a loro favore, per trarsi d’impaccio riescono persino a cambiare strada all’improvviso ed a sparire come un pesce vero e proprio.
Pesci in Amore
Un segno dalla valenza tipicamente femminile ama con trasporto, entusiasmo, poesia e romanticismo, a volte però finisce per esagerare, rischiando di condurre le storie nella drammaticità.
Ad ogni partner ricamano addosso la veste di persona ideale, idealizzando il rapporto; inevitabilmente prima o poi, la realtà prende il posto della fantasia infrangendo le loro illusioni.
Purtroppo non esistono principi o principesse appartenenti al mondo delle favole, tipiche di una dimensione irreale, bensì persone reali e semplici, con problemi terreni.

Pesci nell’Amicizia
Per i loro amici sono certamente quelli più fidati e affiatati, disponibili, comprensivi e generosi nel momento del bisogno. Sono dotati di una sensibilità spiccata per i problemi degli altri, e sono in grado di intuire quando c’è qualcosa che non va per il verso giusto.
Talvolta anticipano i desideri degli amici e spesso si adoperano per aiutarli e soddisfarli, nella loro perfezione rischiano, a volte, di mettere in secondo piano le loro esigenze rispetto a quelle degli amici.

L’ Uomo Pesci
Niente è semplice con gli uomini nati sotto questo segno, infatti la loro natura doppia li rende sfuggenti e difficili.
La donna ideale per l’uomo Pesci è fantasiosa, femminile e senza paura di prendere l’iniziativa al momento giusto: nell’intimità dovrà infatti anche sapere condurre il gioco!

Come conquistarlo
: Se volete impressionarlo vestitevi in modo molto femminile e sensuale. Per completare l’opera di seduzione, un filo di trucco.

Partner ideale: Ariete

La Donna Pesci
Le donne Pesci incantano gli uomini e flirtano con loro, hanno spesso abiti succinti che sanno sfoggiare abilmente. Hanno un talento innato per soddisfare il proprio partner.
L’uomo ideale per la donna Pesci è un abile maestro nell’amore, fantasioso e capace di farle passare notti infuocate.

Come conquistarla: intrigandola con dolcezza e fantasia, per poi mostrare la sua virilità

Partner ideale
: Cancro

mercoledì 18 febbraio 2015

ROUMANILLE Joseph

Roumanille Joseph
Scrittore francese 

di lingua occitanica (Saint-Rémy-de-

Provence 1818-Avignone 1891). Figlio di 

contadini, fu avviato alle lettere e 

all'impiego di maestro elementare. Ebbe 

allievo Mistral, col quale si pose a capo 

del felibrismo e del suo organo 

letterario, L'Armana prouvençau, nel 1854. 

All'interno del movimento ebbe massima autorità in campo 

ortografico, con l'imposizione del provenzale sugli altri dialetti 

occitanici. 

Fece della sua stamperia-libreria il centro di diffusione della rinata 

cultura occitanica, cui aveva contribuito con opere di poesia (Li 

margarideto, 1847, Le margheritine;Lis oubreto en vers, 1859, 

Operette in versi) e di prosa (Lis oubreto en proso, 1859, Operette 

in prosa; Li conte provençau et li cascalereto, 1883, Racconti 

provenzali e chiacchierate).

MISTRAL Frederic

MISTRAL Frederic
Scrittore francese di lingua occitanica 

(Maillane, Bouches-du-Rhône, 1830-1914). 

Trascorsa la fanciullezza ella fattoria paterna, 

compì gli studi classici e giuridici ad 

Avignone e ad Aix. In seguito consacrò tutti i 

suoi sforzi alla rinascita della cultura

provenzale. 

Nel 1854, insieme con Roumanille e altri cinque poeti, fondò 

il felibrismomovimento che diresse tra varie difficoltà 

interne, soprattutto di ordine politico quando, verso la fine 

del secolo, per la presenza di Ch. Maurras rischiò di 

perdere l'originaria impronta esclusivamente poetica. Nel 

1904 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. La 

sua opera è dominata dalla grandezza di Mirèio (1859; 

Mirella), poema di vita rustica e familiare salutato 

da Lamartine come un capolavoro epico e musicato qualche 

tempo dopo da Gounod

Seguirono Calendau(1867), Lis isclo d'or (1875; Le 

isole d'oro), Nerto (1884), Lou pouèmo dou Rose (1897; Il 

poema del Rodano), Lis oulivado (1912; La raccolta delle 

olive), la tragedia La Rèino Jano (1890; La regina Giovanna) 

e alcuni libri in prosa. Mistral raccolse nel vocabolario 

provenzale-francese, Lou trésor dou félibrige (1878-86; il 

tesoro del felibrismo), il risultato dei suoi studi linguistici, in 

vista della codificazione lessicale e ortografica 

del provenzale.

FELIBRISMO


Riunione del Félibrige nel 1854: Frederic Mistral,Joseph Roumanille,

 Theodore Aubanel, Jean Brunet,Paul Giera,
 Anselme Mathieu, Alphonse Tavan
Movimento letterario sorto in Provenza 

nel 1854 a opera di un gruppo di sette 

poeti 

(Mistral, AubanelRoumanille, Brunet, Mathieu, Tavan e Giera) 

che si proponevano di riportare all'antico splendore trovadorico la 

lingua e la poesia occitanica. Preparato nel Settecento e nel primo 

Ottocento dall'attività poetica, linguistica e storiografica di scrittori 

come Millot, Jean-Baptiste Favre, Fabre d'Olivet, dalla fondazione 

di scuole poetiche nelle principali città del Sud e dai congressi di 

Arles e di Aix (1852 e 1853), il felibrismo si estese a tutta la 

Francia meridionale e alla Catalogna. La denominazione di 

“felibri” che si attribuirono i fondatori fu ricavata da un canto 

popolare in cui si evoca Gesù emé li sèt félibre de la loi(tra i sette 

dottori della legge). 

La scuola si propose l'unificazione, in parte realizzata, 

dell'ortografia e della lingua e la sua diffusione attraverso la 

pubblicazione dell'Armana prouvençau. Ma è soprattutto l'opera 

poetica di Mistral che diede vitalità al felibrismo. Nonostante si 

verificassero in seguito divisioni tra correnti contrastanti, il 

felibrismo continuò a esercitare la sua influenza sulla letteratura 

occitanica.