GIANDUJA
Gianduja è la maschera regionale tipica del Piemonte. La sua origine va fatta risalire al primo decennio dell'Ottocento, all'opera del burattinaio Giovan Battista Sales. Questi creò Gianduja quando fu costretto a interrompere le storie del personaggio Gerolamo, per i guai che potevano procurargli le esplicite allusioni a Napoleone e a suo fratello Gerolamo di Westfalia. In Gianduja compaiono alcuni dei caratteri tipici della gente piemontese, l'arguzia, l'allegria, ma anche lo spirito libertario e patriottico. Gianduja rappresentava il contadino dotato di buon senso e di senso pratico, apparentemente ingenuo, amante degli scherzi e delle donne. Due sono le ipotesi sull'origine del suo nome: la prima lo vuole derivato da "Gioan d'la douja", che significa "Giovanni del boccale", mentre la seconda dal francese "Jean Andouille" ovvero "Giovanni salsiccia". Il suo costume è di classica foggia settecentesca, con la giacca di panno marrone, i calzoni verdi, il farsetto giallo e le calze rosse. In testa porta il cappello a tricorno e una parrucca col codino. Dopo Sales anche i fratelli Lupi proseguirono con enorme successo le rappresentazioni delle avventure di questo burattino, ma nel corso del secolo fu portato sulle scene anche da un attore Giovanni Toselli, con il quale la maschera guadagnò ulteriore notorietà.
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