lunedì 26 gennaio 2015

RIMEDI DELLA NONNA CONTRO IL RAFFREDDORE

Il disturbo più frequente e fastidioso dell'inverno si manifesta attraverso serie continue di starnuti, occhi che lacrimano, naso che cola, difficoltà respiratorie, mal di gola e, in alcuni casi qualche lineetta di febbre. Ma questa brutta infezione contagiosa è facilmente curabile, anche con piccoli segreti naturali: ecco i rimedi della nonna contro il raffreddore.


Piccoli accorgimenti per star meglio

rimedi della nonna contro il raffreddore si traducono in piccoli accorgimenti naturali per ridurre il fastidio ed accelerare la guarigione. Vediamo quali sono:

- Il brodo di pollo ,grazie alla sua leggerezza ed al suo calore, favorisce l'espulsione delle secrezioni delle vie respiratorie, liberandole e placa il dolore alla gola.
- Il miscuglio di miele, limone e rum ha la capacità di ridurre le infiammazioni alle mucose ed abbassare la temperatura corporea.
- Un tempo si era convinti che mangiare di meno potesse velocizzare il processo di guarigione. In realtà, anziché il digiuno, sarebbe opportuno durante le malattie da raffreddamento assumere piccoli pasti leggeri ad intervalli costanti durante il corso della giornata.
- Assumere grandi quantità di aglio, grazie alle sue proprietà antiossidanti e decongestionanti, può ridurre la durata delle malattie da raffreddamento.
- Sudare è il modo migliore per espellere le tossine e liberare le vie respiratorie. E, anche se la nonna consiglierebbe di riscaldarsi con l'acqua calda, sarebbe più opportuno fare attività fisica, magari all'aria aperta, per ridurre i sintomi da raffreddamento.
- Una bella spremuta d'arancia, grazie all'alto contenuto di vitamina C, oltre a rafforzare le difese immunitarie, accelera il processo di guarigione.
- Fare i vapori aiuta a liberare le vie respiratorie, sciogliendo il muco e decongestionando il naso.
I rimedi della nonna contro il raffreddore sono numerosi, e vanno dall'assunzione di aglio, a quella di alcolici, all'assunzione di vitamina C attraverso le spremute d'arancia. In realtà le infezioni come il raffreddore devono fare il loro corso, tuttavia, i rimedi consigliati possono aiutare ad alleviare i sintomi ed accelerare il processo di guarigione.

IN CHE LINGUA E' CANTATA "NOW WE ARE FREE"

Quanti di voi conoscono questa canzone? Sicuramente tantissimi, visto il successo del film a cui questa traccia è legata. Il film è ovviamente Il gladiatore 
Lisa Gerrard
Russel Crowe
diretto da Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe e Joaquin Phoenix. Molti fanno l’errore di attribuirla ad Enya, mentre in realtà è stata composta da Hans Zimmer e la canta la fantastica Lisa Gerrard, che nel 2001 vinse assieme a Zimmer il Golden Globe per la migliore colonna sonora. Quante volte l’avete ascoltata? E quante volte l’avete… cantata? A proposito: ma vi siete mai chiesti in che lingua sia cantata questa canzone Inglese, forse? Spagnolo? Qualche lingua orientale? In realtà questo brano è cantato dall’inizio alla fine con parole totalmente inventate non riconducibili a nessun linguaggio umano né artificiale. Tutte le “parole” di questa canzone sono solo “suoni”.  brano è fatto per far scaturire sentimenti attraverso i suoni delle parole e non il significato che esse racchiudono.
Ed adesso che lo sapete, riascoltatela: vi farà tutto un altro effetto!

sabato 24 gennaio 2015

I GIORNI DELLA MERLA

Secondo la leggenda una merla e i suoi piccoli (originariamente di colore bianco), per ripararsi dal freddo, trovarono dimora in un comignolo. Quando poi arrivò febbraio, uscirono fuori, tutti colorati di nero per la fuliggine. E' per questo che ora i merli sono neri.

Altri invece raccontano di una merla perseguitata dal mese di gennaio, che allora aveva 28 giorni. Gennaio, infatti, trovava divertente aspettare che la merla uscisse dal nido per cercare cibo, e ricoprire la terra di freddo e gelo. La merla, stanca di questo vile comportamento, decise di fare provviste per tutto il mese, ritirandosi poi nel suo nido. 


Il 28 la merla, credendo di aver ingannato Gennaio, uscì e iniziò a cinguettare per prenderlo in giro. L'offesa arrecata fu tale che il primo mese dell'anno chiese tre giorni in prestito a Febbraio e li utilizzò per scatenare bufere di neve, vento gelido e pioggia.

La povera merla dovette trovare riparo in un camino, dove rimase fino a febbraio. Quando uscì dal suo nascondiglio si ritrovò con le piume tutte rovinate e annerite dal fumo e da allora tutti i merli nascono neri.

Secondo la tradizione, i “giorni della merla” (29, 30 e 31 gennaio) sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno. 

La morale della favola è sempre la stessa: non fidarsi delle apparenze e non credere che l'inverno sia passato - e non solo quello! - perché alcuni giorni sono stati meno rigidi del solito.

Questi sono i giorni della merla.
 Se in questi giorni  farà freddo la primavera che verrà sarà bella e lunga. Se farà caldo, l’inverno durerà oltre il 21 marzo.

martedì 13 gennaio 2015

FAIR PLAY

Fair Play è il nome di un impegno ufficiale preso dalla FIFA per aumentare l'etica all'interno del calcio e per prevenire la discriminazione in questo sport. Gli intenti del Fair Play comunque, esulano dal mero contesto calcistico: oltre a cercare di ridurre il razzismo all'interno del calcio, il Fair Play è il supporto che la FIFA dà alle organizzazioni che cercano di migliorare le condizioni di vita nel mondo.

 Il fair play è quindi un codice d'onore nato nel gioco del calcio, oggi presente in molti altri sport  e  non è solo il rispetto delle regole, ma viene riconosciuto come un modo di pensare che si basa sui concetti d'amicizia, della non violenza e della lealtà sia in campo sportivo che nella vita quotidiana.  La FIFA e la UEFA hanno in più occasioni premiato coloro che hanno dimostrato di seguire attentamente i fondamenti del Fair Play.
Dall'anno 2007 proprio per rimarcare le regole non scritte del Fair Play, alla fine dello svolgimento delle partite di serie A è stato in Italia inserito il cosiddetto Terzo tempo, in cui i giocatori in fila stringono le mani dei Direttori di Gara, similmente a quanto accade da tempo alla fine nelle partite di Pallavolo e di Rugby. Questi gesti, queste promozioni servono a diffondere il più possibile gli ideali del Fair Play; la responsabilità di seguirlo e di emanciparlo è però compito di tutti: dalle organizzazioni sportive più piccole a quelle di Serie A come nel calcio, dagli insegnati e dagli alunni nelle scuole e a proposito di questo Il Comitato Nazionale Italiano ha emanato una serie di diritti del ragazzo.
Terzo Tempo

Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport
Diritto di divertirsi e di giocare;
Diritto di fare sport;
Diritto di beneficiare di un ambiente sano;
Diritto di essere trattato con dignità;
Diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti;
Diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi e di avere i giusti tempi di riposo;
Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le medesime probabilità di successo;
Diritto di partecipare a competizioni adatte alla sua età;
Diritto di praticare il suo sport in assoluta sicurezza;
Diritto di non essere un campione.
Il Comitato Nazionale Italiano (CONI), inoltre, si è impegnato e si impegna quotidianamente a:
Comitato Olimpico Nazionale Italiano
-diffondere il concetto di fair play nelle organizzazioni sportive;
-promuovere l'inserimento del principio del fair play negli statuti delle organizzazioni sportive;
-incoraggiare la Scuola, gli Enti, le Organizzazioni Sportive nella promozione del fair play;
-segnalare particolari esempi di fair play per riconoscimenti ufficiali;
-istituire riconoscimenti ufficiali per: gesti, carriere, promozioni significative dal punto di vista del fair play;
-svolgere attività di natura culturale volte alla diffusione ed alla propaganda dell'idea di sport, dei suoi ideali e valori, effettuate anche mediante iniziative promozionali a carattere organizzativo, di stampa ed affini;
-svolgere attività di natura scientifica finalizzate alla conoscenza ed all'approfondimento del fenomeno sportivo sul piano teorico e pratico;
-difendere lo sport dai pericoli della droga e del doping;
-svolgere propaganda per evitare la violenza nelle manifestazioni sportive.
Il fair play, dal punto di vista morale, è un modo per essere soddisfatti di ciò che facciamo: una vittoria leale e lecita è sicuramente più soddisfacente che una ottenuta con imbrogli, inganni e falsità. 

lunedì 12 gennaio 2015

PALLONE D'ORO

Cristiano Ronaldo ha vinto il Pallone d'Oro per il 2014. Per il portoghese si tratta della terza volta, avendo già conquistato il premio di miglior calciatore del mondo nel 2008 e l'anno scorso.
Cristiano Ronaldo

James Rodriguez
Il premio 'Ferenc Puskas' di gol più bello del 2014 è andato al colombiano James Rodriguez, per la prodezza realizzata nel match degli ottavi di finale dei Mondiali, contro l'Uruguay.

Il ct della Germania Joachim Loew ha vinto il premio di miglior allenatore del mondo per il 2014
Joachim Loew

Il Pallone d'oro (Ballon d'Or, in francese), noto in precedenza anche come Calciatore europeo dell'anno, è stato un premio calcistico istituito nel 1956 dalla rivista sportiva francese France Football e assegnato annualmente nel mese di dicembre al giocatore che più si distingueva nell'anno solare militando in una squadra di un qualsiasi campionato del mondo.[1]

Pallone d'oro

Fino all'edizione 1994 il regolamento imponeva che il giocatore dovesse essere di nazionalità europea per poter aspirare al titolo, ma dal 1995 questa distinzione è stata superata, per cui possono concorrere al premio anche giocatori di nazionalità extra-europea. Inoltre fino all'edizione 2006 venivano premiati esclusivamente i calciatori che avevano militato in club associati all'UEFA. Dall'edizione 2007 possono concorrere calciatori militanti in qualsiasi club della FIFA. La votazione per il premio fino all'edizione 2009 è stata effettuata da un gruppo di 96 giornalisti sportivi provenienti da tutto il mondo.
Dal 2010 il riconoscimento si è fuso col FIFA World Player of the Year, dando vita ad un nuovo premio denominato Pallone d'oro FIFA, organizzato congiuntamente da France Football e dalla FIFA. Il primo calciatore ad aggiudicarsi l'ambito riconoscimento è stato Lionel Messi, già trionfatore dell'ultima edizione del Pallone d'oro.
Nel 2011, la UEFA ha istituito un nuovo riconoscimento, noto come UEFA Best Player in Europe Award, con l'intento di rilanciare lo spirito dell'originario Pallone d'oro, fusosi appunto con il FIFA World Player l'anno precedente. Anche in questo caso, il primo calciatore ad ascrivere il proprio nome nell'albo d'oro del riconoscimento è stato Lionel Messi.
Lionel Messi
I criteri per l'assegnazione del premio sono descritti nell'articolo 10 del relativo regolamento:
  • insieme delle prestazioni individuali e di squadra durante l'anno preso in considerazione;
  • valore del giocatore (talento e fair play);
  • carriera;
  • personalità, carisma.

Prima del 1995 erano premiati solo i calciatori europei, ai quali erano assimilati i giocatori oriundi.


ALBO D'ORO DEL PALLONE D'ORO:

1956: Stanley Matthews (Ing)
1957: Alfredo Di Stefano (Spa)
1958: Raymond Kopa (Fra)
1959: Alfredo Di Stefano (Spa)
1960: Luis Suarez (Spa)
1961: Omar Sivori (Ita)
1962: Josef Masopust (Cze)
1963: Lev Yashin (Urss)
1964: Denis Law (Sco)
1965: Eusebio (Por)
1966: Bobby Charlton (Ing)
1967: Florian Albert (Ung)
1968: George Best (Nir)
1969: Gianni Rivera (Ita)
1970: Gerd Muller (Ger)
1971: Johan Cruyff (Ola)
1972: Franz Beckenbauer (Ger)
1973: Johan Cruyff (Ola)
1974: Johan Cruyff (Ola)
1975: Oleg Blokhin (Urss)
1976: Franz Beckenbauer (Ger)
1977: Alan Simonsen (Dan)
1978: Kevin Keegan (Ing)
1979: Kevin Keegan (Ing)
1980: Karl-Heinz Rummenigge (Ger)
1981: Karl-Heinz Rummenigge (Ger)
1982: Paolo Rossi (Ita)
1983: Michel Platini (Fra)
1984: Michel Platini (Fra)
1985: Michel Platini (Fra)
1986: Igor Belanov (Urss)
1987: Ruud Gullit (Ola)
1988: Marco van Basten (Ola)
1989: Marco van Basten (Ola)
1990: Lothar Matthaeus (Ger)
1991: Jean Pierre Papin (Fra)
1992: Marco van Basten (Ola)
1993: Roberto Baggio (Ita)
1994: Hristo Stoichkov (Bul)
1995: George Weah (Lbr)
1996: Matthias Sammer (Ger)
1997: Ronaldo (Bra)
1998: Zinedine Zidane (Fra)
1999: Rivaldo (Bra)
2000: Luis Figo (Por)
2001: Michael Owen (Ing)
2002: Ronaldo (Bra)
2003: Pavel Nedved (Cze)
2004: Andrei Shevchenko (Ucr)
2005: Ronaldinho (Bra)
2006: Fabio Cannavaro (Ita)
2007: Kaka' (Bra)
2008: Cristiano Ronaldo (Por)
2009: Lionel Messi (Arg)
2010: Lionel Messi (Arg)
2011: Lionel Messi (Arg)
2012: Lionel Messi (Arg)
2013: Cristiano Ronaldo (Por).

martedì 6 gennaio 2015

COCKTAIL - Bologna-Parigi


7/10 di lambrusco

2/10 di champagne

1/10 di crème de cassis


PREPARAZIONE

Raffreddate le flûtes e versate la crème 

de cassis. 

Unite il lambrusco e lo 

champagne, freddi, mescolate con 

l'apposita asticella e servite.


ALTRI COCKTAILS:

LA CAIPIUVA

COCKTAIL - Black Velvet


1/2 champagne


1/2 guinness


PREPARAZIONE:


Versate la birra nel bicchiere, 

aggiungete lo champagne 

e mescolate. 


Distribuite nei calici individuali e 

servite.



ALTRI COCKTAILS:

LA CAIPIUVA

PINO DANIELE (Bluesman di Napoli)



È morto Pino Daniele. Il cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 19 marzo, è stato colpito nella notte da un infarto mentre si trovava nella sua casa di campagna in Toscana. La sua vita «era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato». Sono le parole del cardiologo che aveva in cura il cantante, Achille Gaspardone, che esprime «grandissima tristezza», pur sottolineando che «purtroppo, la fine era nell’evoluzione stessa della malattia» dell’artista.  

La chiamata al 118 e la decisione del viaggio in auto a Roma  
L’artista ha accusato un malore ieri sera mentre si trovava nella sua casa toscana, un podere isolato nelle campagne tra i comuni di Magliano e Orbetello (Grosseto), in Maremma. Intorno alle 21.15 è stato anche chiamato il 118 che, spiega la Asl di Grosseto, ha inviato un’ambulanza con un medico che però, prima di arrivare, è stata fermata quando si trovava non lontano dall’abitazione. Il cantautore ha infatti chiesto alla compagna di farsi portare in auto all’Ospedale S. Eugenio di Roma, lì lavora il suo cardiologo di fiducia. Un tragitto lungo circa 120 chilometri. Pino Daniele «è giunto cadavere al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Eugenio di Roma» ha detto il medico, Achille Gaspardoni, Direttore UOC di Cardiologia . «Sono state fatte tutte le manovre di rianimazione - ha aggiunto - ma era già morto».  

In cura da 27 anni , tutti i fratelli cardiopatici  
Pino Daniele, ha spiegato Gaspardone, «aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata e che era stata potuta “portare avanti” grazie ad interventi di angioplastica». All’artista, precisa il suo cardiologo, «erano state effettuati ben 4 interventi di angioplastica negli anni». Purtroppo, ha affermato, la fine «non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni». «Ho sentito Pino qualche giorno fa, dopo Capodanno, stava bene». A dirlo è Carmine, uno dei fratelli del cantautore. «Purtroppo in famiglia siamo sei fratelli, tutti cardiopatici - ha aggiunto l’uomo, davanti all’obitorio del S.Eugenio - Pino voleva farsi visitare dal suo cardiologo di fiducia, il primario di questo ospedale, un amico».  

La notizia sul web  
A dare per primo la notizia è stato Eros Ramazzotti
Eros Ramazzotti
 
che ha scritto un messaggio all’alba sul suo profilo Instagram: «Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo - scrive alle 2.08 di questa mattina il cantante di “Terra Promessa” -. Ti vorrò sempre bene perchè eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo...». Dopo l’annuncio del cantautore romano, sono arrivate anche le conferme di altri protagonisti del mondo della canzone come i Negramaro
Negramaro
 (“Ho appena sentito Eros, è tutto maledettamente vero: il nostro Pino Daniele non c’è più... una notte senza fine”), Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia
 (“Pino Daniele ci ha lasciato. Un dolore immenso, sono attonita, non trovo altre parole”) e Laura Pausini (“Ho appena saputo che Pino è volato in cielo.. Sono molto scossa, immobile nel letto...”) che hanno condiviso il loro dolore su Twitter e Facebook. 

Pino (all'anagrafe Giuseppe) Daniele nasce a Napoli il 19 marzo 1955. L'esordio nel 1977 con Terra mia: il brano che apre il disco, 'Napule' è diventa il manifesto della speranza e delle disillusioni di una generazione. Il 1979 è l'anno di 'Je so' pazzo' e di capolavori come 'Je sto vicino a te', 'Il mare', 'Putesse essere allero'. 'Nero a metà', del 1980, è l'album del grande successo, l'incrocio definitivo tra il blues dei neri americani e la musica popolare napoletana, simbolo del meticciato sociale, culturale e artistico, tra 'Alleria' e 'A me me piace 'o blues'.
Tony Esposito
Joe Amoruso
    Il 19 settembre 1981, l'apoteosi in piazza del Plebiscito, con 200 mila persone ad ascoltare Pino sul palco con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese.
   
Pino Daniele con Tullio De Piscopo
 E' la consacrazione del 'neapolitan power'.
    Arrivano un altro lp epocale, come 'Vai mò' (1981), e brani come 'Yes I know my way', 'Viento 'e terra'. 'Bella 'mbriana', del 1982, coinvolge jazzisti del calibro di Wayne Shorter ed Alphonso Johnson, continuando a mischiare napoletano, italiano ed inglese, 'Tutta 'n'ata storia' e 'I got the blues'. Due anni dopo, 'Musicante' incontra le percussioni brasiliane di Nanà Vasconcelos, la tromba di Don Cherry e i suoni d'Africa, affrontando temi-tabù come quelli del contrabbando in mano alla camorra in Stella nera.
    Dopo aver aperto nel 1980 il concerto milanese di Bob Marley
Bob Marley
, per Pino arriva la consacrazione sulla grande scena internazionale, con il Festival di Montreux, il Canada, l'Olympia di Parigi, il Festival di Varadero a Cuba e l'Arena di Verona. Intanto continua la collaborazione con l'amico Massimo Troisi,
Pino Daniele e Massimo Troisi
per cui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre ('81) e Le vie del signore sono finite ('87), poi il capolavoro di Quando, scritta con l'amico per Pensavo fosse amore e invece era un calesse ('91).

    Con 'Mascalzone latino' ('89) Pino Daniele torna all'acustico, poi negli anni Novanta ancora una svolta, con 'Un uomo in blues' ('91) in cui ''O scarrafone' denuncia la xenofobia e il titolo del disco gioca con un nuovo appellativo per il cantautore. Ospiti d'eccezione: Chick Corea, Ralph Towner, ma anche Bruno De Filippi. Nel 1993 a Cava de' Tirreni un altro concerto storico, che poi diventerà l'album live 'E sona mo''.
    Da sempre aperto alle collaborazioni, da Jovanotti a Chick Corea, Pino Daniele suona con artisti del calibro di Yellow Jackets, Mike Manieri, Danilo Rea, Mel Collins, Pat Metheny.
    Nell'estate 2002 ha l'idea di una tournée con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron, che diventa un cd e un dcd, In tour.
    'Passi d'autore '(2004) è forse il più ambizioso dei suoi progetti, tra omaggi a Che Guevara, Django Reinhardt e Maradona, tra world music e il richiamo ai madrigali di Gesualdo da Venosa. 'Iguana cafè' (2005) è una sintesi, spiega il sottotitolo, di 'Latin blues e melodie' che riprende 'It's now or never', ovvero ''O sole mio'. Con 'Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui' (2007) ritrova Tony Esposito e prepara la strada al triplo cd antologico con inediti 'Ricomincio da 30', che cita Troisi e riforma il supergruppo (Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e JoeAmoruso) con l'aggiunta di Chiara Civello e Al di Meola. L'8 luglio il gruppo espugna di nuovo piazza del Plebiscito, ma stavolta ci sono pure Giorgia, Irene Grandi, Avion Travel, Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio.

"Sicily" di Pino Daniele
    Sono storia recente Electric jam del 2009 e Boogie boogie man dell'anno successivo. Infine, il trionfo di Nero a metà, con sessanta musicisti e gli amici di ieri e di oggi, riuniti a settembre scorso all'Arena per celebrare un'avventura lunga oltre trent'anni, iniziata tra i vicoli del centro storico di Napoli per approdare sulla scena mondiale.
Clapton dedica brano all'amico Pino (Pino 5)

lunedì 5 gennaio 2015

IL CODICE DEONTOLOGICO DELLA PROFESSIONE DOCENTE - TITOLO V


L'insegnante collabora il più strettamente possibile con i genitori sul piano educativo, si impegna a favorire una varietà di comunicazioni formali ed informali al fine di sviluppare un clima costruttivo fra famiglia e scuola e creare un virtuoso circuito relazionale.


Si astiene da ogni forma di discriminazione nei confronti della loro nazionalità, appartenenza etnica, livello sociale e culturale, religione ,opinione politica, infermità o altro.


Espone chiaramente ai genitori i suoi obiettivi educativi e culturali, rende conto dei risultati, favorisce il confronto, considera attentamente i problemi che gli vengono presentati, pur avocando a sé e al proprio gruppo professionale attinenti alla specifica sfera di competenza tecnica della docenza.


L'insegnante collabora con altri professionisti (psicologi, medici ecc.) per affrontare situazioni particolari degli allievi che richiedono l'intervento di diverse competenze professionali.


Promuove il miglioramento dell'ambiente e la partecipazione della scuola alla vita del territorio anche attraverso forme di reciprocità e integrazione con leistituzioni culturali, ricreative e sportive.


Approfondisce, per quanto di propria competenza, la conoscenza e il collegamento con il contesto produttivo e in generale con il mondo del lavoro, e ne tiene conto ai fini della preparazione e dell'orientamento professionale degli allievi.

IL CODICE DEONTOLOGICO DELLA PROFESSIONE DOCENTE - TITOLO IV


L'insegnante contribuisce a creare nella propria scuola un clima collaborativo, impegnato ed accogliente, si oppone ad eventuali atteggiamenti autoritari, discriminatori o lassisti.


Concorre a costruire una buona immagine della scuola e a farla apprezzare dalla collettività.


Partecipa all'elaborazione delle regole della propria istituzione, le rispetta e si adopera per farle rispettare.