martedì 6 gennaio 2015

PINO DANIELE (Bluesman di Napoli)



È morto Pino Daniele. Il cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 19 marzo, è stato colpito nella notte da un infarto mentre si trovava nella sua casa di campagna in Toscana. La sua vita «era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato». Sono le parole del cardiologo che aveva in cura il cantante, Achille Gaspardone, che esprime «grandissima tristezza», pur sottolineando che «purtroppo, la fine era nell’evoluzione stessa della malattia» dell’artista.  

La chiamata al 118 e la decisione del viaggio in auto a Roma  
L’artista ha accusato un malore ieri sera mentre si trovava nella sua casa toscana, un podere isolato nelle campagne tra i comuni di Magliano e Orbetello (Grosseto), in Maremma. Intorno alle 21.15 è stato anche chiamato il 118 che, spiega la Asl di Grosseto, ha inviato un’ambulanza con un medico che però, prima di arrivare, è stata fermata quando si trovava non lontano dall’abitazione. Il cantautore ha infatti chiesto alla compagna di farsi portare in auto all’Ospedale S. Eugenio di Roma, lì lavora il suo cardiologo di fiducia. Un tragitto lungo circa 120 chilometri. Pino Daniele «è giunto cadavere al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Eugenio di Roma» ha detto il medico, Achille Gaspardoni, Direttore UOC di Cardiologia . «Sono state fatte tutte le manovre di rianimazione - ha aggiunto - ma era già morto».  

In cura da 27 anni , tutti i fratelli cardiopatici  
Pino Daniele, ha spiegato Gaspardone, «aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata e che era stata potuta “portare avanti” grazie ad interventi di angioplastica». All’artista, precisa il suo cardiologo, «erano state effettuati ben 4 interventi di angioplastica negli anni». Purtroppo, ha affermato, la fine «non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni». «Ho sentito Pino qualche giorno fa, dopo Capodanno, stava bene». A dirlo è Carmine, uno dei fratelli del cantautore. «Purtroppo in famiglia siamo sei fratelli, tutti cardiopatici - ha aggiunto l’uomo, davanti all’obitorio del S.Eugenio - Pino voleva farsi visitare dal suo cardiologo di fiducia, il primario di questo ospedale, un amico».  

La notizia sul web  
A dare per primo la notizia è stato Eros Ramazzotti
Eros Ramazzotti
 
che ha scritto un messaggio all’alba sul suo profilo Instagram: «Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo - scrive alle 2.08 di questa mattina il cantante di “Terra Promessa” -. Ti vorrò sempre bene perchè eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo...». Dopo l’annuncio del cantautore romano, sono arrivate anche le conferme di altri protagonisti del mondo della canzone come i Negramaro
Negramaro
 (“Ho appena sentito Eros, è tutto maledettamente vero: il nostro Pino Daniele non c’è più... una notte senza fine”), Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia
 (“Pino Daniele ci ha lasciato. Un dolore immenso, sono attonita, non trovo altre parole”) e Laura Pausini (“Ho appena saputo che Pino è volato in cielo.. Sono molto scossa, immobile nel letto...”) che hanno condiviso il loro dolore su Twitter e Facebook. 

Pino (all'anagrafe Giuseppe) Daniele nasce a Napoli il 19 marzo 1955. L'esordio nel 1977 con Terra mia: il brano che apre il disco, 'Napule' è diventa il manifesto della speranza e delle disillusioni di una generazione. Il 1979 è l'anno di 'Je so' pazzo' e di capolavori come 'Je sto vicino a te', 'Il mare', 'Putesse essere allero'. 'Nero a metà', del 1980, è l'album del grande successo, l'incrocio definitivo tra il blues dei neri americani e la musica popolare napoletana, simbolo del meticciato sociale, culturale e artistico, tra 'Alleria' e 'A me me piace 'o blues'.
Tony Esposito
Joe Amoruso
    Il 19 settembre 1981, l'apoteosi in piazza del Plebiscito, con 200 mila persone ad ascoltare Pino sul palco con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese.
   
Pino Daniele con Tullio De Piscopo
 E' la consacrazione del 'neapolitan power'.
    Arrivano un altro lp epocale, come 'Vai mò' (1981), e brani come 'Yes I know my way', 'Viento 'e terra'. 'Bella 'mbriana', del 1982, coinvolge jazzisti del calibro di Wayne Shorter ed Alphonso Johnson, continuando a mischiare napoletano, italiano ed inglese, 'Tutta 'n'ata storia' e 'I got the blues'. Due anni dopo, 'Musicante' incontra le percussioni brasiliane di Nanà Vasconcelos, la tromba di Don Cherry e i suoni d'Africa, affrontando temi-tabù come quelli del contrabbando in mano alla camorra in Stella nera.
    Dopo aver aperto nel 1980 il concerto milanese di Bob Marley
Bob Marley
, per Pino arriva la consacrazione sulla grande scena internazionale, con il Festival di Montreux, il Canada, l'Olympia di Parigi, il Festival di Varadero a Cuba e l'Arena di Verona. Intanto continua la collaborazione con l'amico Massimo Troisi,
Pino Daniele e Massimo Troisi
per cui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre ('81) e Le vie del signore sono finite ('87), poi il capolavoro di Quando, scritta con l'amico per Pensavo fosse amore e invece era un calesse ('91).

    Con 'Mascalzone latino' ('89) Pino Daniele torna all'acustico, poi negli anni Novanta ancora una svolta, con 'Un uomo in blues' ('91) in cui ''O scarrafone' denuncia la xenofobia e il titolo del disco gioca con un nuovo appellativo per il cantautore. Ospiti d'eccezione: Chick Corea, Ralph Towner, ma anche Bruno De Filippi. Nel 1993 a Cava de' Tirreni un altro concerto storico, che poi diventerà l'album live 'E sona mo''.
    Da sempre aperto alle collaborazioni, da Jovanotti a Chick Corea, Pino Daniele suona con artisti del calibro di Yellow Jackets, Mike Manieri, Danilo Rea, Mel Collins, Pat Metheny.
    Nell'estate 2002 ha l'idea di una tournée con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron, che diventa un cd e un dcd, In tour.
    'Passi d'autore '(2004) è forse il più ambizioso dei suoi progetti, tra omaggi a Che Guevara, Django Reinhardt e Maradona, tra world music e il richiamo ai madrigali di Gesualdo da Venosa. 'Iguana cafè' (2005) è una sintesi, spiega il sottotitolo, di 'Latin blues e melodie' che riprende 'It's now or never', ovvero ''O sole mio'. Con 'Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui' (2007) ritrova Tony Esposito e prepara la strada al triplo cd antologico con inediti 'Ricomincio da 30', che cita Troisi e riforma il supergruppo (Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e JoeAmoruso) con l'aggiunta di Chiara Civello e Al di Meola. L'8 luglio il gruppo espugna di nuovo piazza del Plebiscito, ma stavolta ci sono pure Giorgia, Irene Grandi, Avion Travel, Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio.

"Sicily" di Pino Daniele
    Sono storia recente Electric jam del 2009 e Boogie boogie man dell'anno successivo. Infine, il trionfo di Nero a metà, con sessanta musicisti e gli amici di ieri e di oggi, riuniti a settembre scorso all'Arena per celebrare un'avventura lunga oltre trent'anni, iniziata tra i vicoli del centro storico di Napoli per approdare sulla scena mondiale.
Clapton dedica brano all'amico Pino (Pino 5)

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