Il viadotto aperto a Natale e subito crollato
Renzi: «Ma il responsabile pagherà tutto»
Costato 13 milioni, ha ceduto in pochi giorni. Il ministro Lupi: «È inaudito». Aperta inchiesta
PALERMO - Era stato inaugurato alla vigilia di Natale, è crollato a Capodanno. E’ durato solo pochi giorni il nuovo viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento costato ben 13 milioni di euro di soldi pubblici e costruito evidentemente molto male. dalle sulla Palermo-Agrigento. A realizzare i lavori è stata la “Bolognetta scpa”, (raggruppamento di imprese tra la capofila Cmc di Ravenna, Tecnis e Ccc). Alla guida del Contraente generale il capo progetto Pierfrancesco Paglini, coadiuvato da Davide Tironi, dal direttore tecnico Giuseppe Buzzanca e da una squadra di professionisti. «Pagheranno tutto» ha scritto sul suo profilo Facebook il premier Matteo Renzi appena appresa la notizia. E intanto la magistratura ha avviato una inchiesta per accertare le responsabilità.
L’Anas parla di «un anomalo cedimento del piano viabile in corrispondenza del rilevato retrostante della spalla del viadotto«. Metà carreggiata è sprofondata e la restante presenta una profonda spaccatura. Per fortuna nessun veicolo transitava quando è avvenuto il collasso dell’arteria. L’Anas ha deciso di chiudere al traffico la strada statale 121 tra il chilometro 226 e il chilometro 227 nei pressi di Mezzojuso. Il traffico è stato deviato sulla provinciale 55, dal chilometro 10,5 al chilometro 12,4.
L’apertura della variante di “Scorciavacche” era avvenuta il 23 dicembre, con tre mesi di anticipo rispetto ai tempi previsti. Il viadotto rientra nei lavori di ammodernamento dell’itinerario Palermo-Lercara Friddi sulla statale 121. Il viadotto crollato rientra nel progetto esecutivo approvato dall’Anas, che aveva autorizzato il contraente generale all’avvio dei lavori in un tratto della Statale 121 compreso dal km 14,4 al km 48, per un importo di oltre 295 milioni di euro, denominato “Lotto 2”. Il costo dell’opera crollata è stato - come detto - di circa 13 milioni.
Lungo i 34 chilometri interessati al progetto sono previste numerose opere: una galleria, 5 nuovi viadotti, 12 svincoli, oltre a interventi di restauro, miglioramento sismico e adeguamento di 16 viadotti e ponti esistenti. All’apertura della variante Scorciavacche, un nuovo tratto di un chilometro, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci aveva salutato con favore l’inaugurazione anticipata della struttura, sottolineando che che il cronoprogramma era stato rispettato, «anche con l’anticipo di qualche tappa». Ciucci aveva parlato di «un passo avanti importante verso la realizzazione dell’intero itinerario, strategico per l’intera Isola, perché costituisce l’unico collegamento diretto tra le provincie di Palermo ed Agrigento». l presidente dell’Anas aveva ggiunto che «Il tratto aperto è uno dei più impegnativi dal punto di vista realizzativo».
È scattata anche l’inchiesta della Procura di Termini Imerese (Palermo) per crollo colposo. La procura ha sequestrato l’area. Domani sarà affidata una consulenza tecnica ai periti. L’Anas dal canto suo ha contestato alla ditta che ha eseguito l’opera il difetto di esecuzione, disponendo l’immediata installazione di un sistema di monitoraggio di tutte le strutture su cui si regge la strada e ordinando di procedere al ripristino della carreggiata nel più breve tempo possibile.
La notizia del crollo del viadotto ha fatto immediatamente in giro del Paese creando non poco sdegno per come spesso vengono eseguite le opere pubbliche in Sicilia ma anche in Italia. Appena informato, il premier Matteo Renzi ha affidato la sua rabbia ai social network: «Il viadotto delle Scorciavacche 2, sulla Palermo-Agrigento, inaugurato lo scorso 23 dicembre e costato 13 milioni è crollato -a ha scritto Renzi sul suo profilo Facebok -. Solo per una fortunata coincidenza non si è fatto male nessuno, ma questo non cambia di una virgola le colpe dei colpevoli. Ho chiesto ad Anas il nome del responsabile: è finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto».
Anche il ministro della Infrastrutture, Maurizio Lupi si è detto indignato per quanto accaduto e su Twitter ha scritto: «E’ un fatto inaudito e inaccettabile. Ho immediatamente chiesto all’Anas una relazione dettagliata sull’appalto, sui lavori e anche sulla commissione di collaudo». Secondo Lupi «c’è chi l’ha costruito male, chi non ha controllato che i lavori fossero fatti a dovere e chi ha dato il via libera alla circolazione». Ora «ogni negligenza, irresponsabilità in tutto questo non verrà assolutamente giustificata».
Dal canto suo “Bolognetta scpa”, il gruppo di imprese che ha curato i lavori, si difende sostenendo che «non c’è stato nessun crollo di viadotti» ma che «si tratta di un cedimento del terreno di fondazione del corpo stradale con innesco di uno scivolamento verso valle di parte del rilevato, verificatosi in prossimità del nuovo viadotto» che non ha coinvolto le nuove infrastrutture.
L’Anas parla di «un anomalo cedimento del piano viabile in corrispondenza del rilevato retrostante della spalla del viadotto«. Metà carreggiata è sprofondata e la restante presenta una profonda spaccatura. Per fortuna nessun veicolo transitava quando è avvenuto il collasso dell’arteria. L’Anas ha deciso di chiudere al traffico la strada statale 121 tra il chilometro 226 e il chilometro 227 nei pressi di Mezzojuso. Il traffico è stato deviato sulla provinciale 55, dal chilometro 10,5 al chilometro 12,4.
L’apertura della variante di “Scorciavacche” era avvenuta il 23 dicembre, con tre mesi di anticipo rispetto ai tempi previsti. Il viadotto rientra nei lavori di ammodernamento dell’itinerario Palermo-Lercara Friddi sulla statale 121. Il viadotto crollato rientra nel progetto esecutivo approvato dall’Anas, che aveva autorizzato il contraente generale all’avvio dei lavori in un tratto della Statale 121 compreso dal km 14,4 al km 48, per un importo di oltre 295 milioni di euro, denominato “Lotto 2”. Il costo dell’opera crollata è stato - come detto - di circa 13 milioni.
Lungo i 34 chilometri interessati al progetto sono previste numerose opere: una galleria, 5 nuovi viadotti, 12 svincoli, oltre a interventi di restauro, miglioramento sismico e adeguamento di 16 viadotti e ponti esistenti. All’apertura della variante Scorciavacche, un nuovo tratto di un chilometro, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci aveva salutato con favore l’inaugurazione anticipata della struttura, sottolineando che che il cronoprogramma era stato rispettato, «anche con l’anticipo di qualche tappa». Ciucci aveva parlato di «un passo avanti importante verso la realizzazione dell’intero itinerario, strategico per l’intera Isola, perché costituisce l’unico collegamento diretto tra le provincie di Palermo ed Agrigento». l presidente dell’Anas aveva ggiunto che «Il tratto aperto è uno dei più impegnativi dal punto di vista realizzativo».
È scattata anche l’inchiesta della Procura di Termini Imerese (Palermo) per crollo colposo. La procura ha sequestrato l’area. Domani sarà affidata una consulenza tecnica ai periti. L’Anas dal canto suo ha contestato alla ditta che ha eseguito l’opera il difetto di esecuzione, disponendo l’immediata installazione di un sistema di monitoraggio di tutte le strutture su cui si regge la strada e ordinando di procedere al ripristino della carreggiata nel più breve tempo possibile.
La notizia del crollo del viadotto ha fatto immediatamente in giro del Paese creando non poco sdegno per come spesso vengono eseguite le opere pubbliche in Sicilia ma anche in Italia. Appena informato, il premier Matteo Renzi ha affidato la sua rabbia ai social network: «Il viadotto delle Scorciavacche 2, sulla Palermo-Agrigento, inaugurato lo scorso 23 dicembre e costato 13 milioni è crollato -a ha scritto Renzi sul suo profilo Facebok -. Solo per una fortunata coincidenza non si è fatto male nessuno, ma questo non cambia di una virgola le colpe dei colpevoli. Ho chiesto ad Anas il nome del responsabile: è finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto».
Anche il ministro della Infrastrutture, Maurizio Lupi si è detto indignato per quanto accaduto e su Twitter ha scritto: «E’ un fatto inaudito e inaccettabile. Ho immediatamente chiesto all’Anas una relazione dettagliata sull’appalto, sui lavori e anche sulla commissione di collaudo». Secondo Lupi «c’è chi l’ha costruito male, chi non ha controllato che i lavori fossero fatti a dovere e chi ha dato il via libera alla circolazione». Ora «ogni negligenza, irresponsabilità in tutto questo non verrà assolutamente giustificata».
Dal canto suo “Bolognetta scpa”, il gruppo di imprese che ha curato i lavori, si difende sostenendo che «non c’è stato nessun crollo di viadotti» ma che «si tratta di un cedimento del terreno di fondazione del corpo stradale con innesco di uno scivolamento verso valle di parte del rilevato, verificatosi in prossimità del nuovo viadotto» che non ha coinvolto le nuove infrastrutture.
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